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Firmato il protocollo con i farmacisti per i vaccini: le modalità

Farmacia Redazione DottNet | 29/03/2021 21:05

Fra due settimane in Italia le prime dosi del vaccino Johnson & Johnson

«Ho appena firmato il protocollo con regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni Covid nelle farmacie del nostro Paese». È quanto ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza. «La campagna di vaccinazione è la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile - prosegue il ministro -. Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare».

Il via libera alle vaccinazioni anti SarsCov2 da part dei farmacisti abilitati con opportuno corso, non sarà valido nei confronti dei soggetti ad «estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica». Lo prevede l’Accordo quadro tra governo, regioni-ppaa, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti SarsCov2.

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Le attività di prenotazione e esecuzione dei vaccini verranno eseguite dalle farmacie «secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità e seguendo i criteri di priorità».

La vaccinazione potrà essere somministrata dagli stessi farmacisti che avranno seguito specifici programmi e moduli formativi organizzati dall'Istituto superiore di sanità, come previsto dal decreto legge "Sostegni". Per l'esecuzione delle sedute vaccinali e il connesso iter tecnico-amministrativo si prevedono determinati requisiti minimi strutturali dei locali, e opportune misure volte a garantire la sicurezza degli assistiti. Dovranno essere previsti spazi separati da quelli destinati all'accoglienza dell'utenza e allo svolgimento delle attività ordinarie. Questi spazi dovranno essere opportunamente arieggiati in modo da garantire un costante ricircolo d'aria. Si potrà vaccinare anche a farmacia chiusa. All'ingresso della farmacia dovranno essere esposte chiare istruzioni su modalità di accesso e numero massimo di persone che potranno accedere. Il locale dove avverrà la somministrazione dovrà avere spazio adeguato per garantire il distanziamento. Dovrà essere infine contemplata anche un'area di monitoraggio dove è prevista la sorveglianza per 15 minuti delle persone vaccinate. Si potrà anche prevedere l'uso di spazi esterni alle farmacie con l'allestimento di unità mobili come i gazebo. In caso di reazione anafilattica, il farmacista fornirà un supporto di emergenza, avvisando tempestivamente il 118. Se necessario, in caso di grave anafilassi, il farmacista potrà somministrare adrenalina intramuscolo.
 
La vaccinazione, per cui ci si dovrà prenotare, avverrà esclusivamente previa acquisizione del consenso informato e della relativa scheda anamnestica per la valutazione dell'idoneità o meno del soggetto a sottoporsi alla vaccinazione che saranno raccolte direttamente dal farmacista come previsto dall'apposito modulo allegato al protocollo. Per questa prestazione, alla farmacia viene riconosciuta una remunerazione pari a 6 euro per ogni vaccinazione. Viene poi rimandato ad appositi accordi con le Regioni il riconoscimento a favore delle farmacie di eventuali ulteriori oneri relativi alle funzioni organizzative, e al rimborso dei dispositivi di protezione individuale e dei materiali di consumo, oltre che ad eventuali incentivi per il raggiungimento di target vaccinali stabiliti dalle stesse amministrazioni territoriali. Inoltre, si precisa che la quarantena precauzionale per i soggetti che sono venuti a contatto con casi conclamati di Covid e la derivante sospensione del servizio non verrà applicata alle farmacie dove sono stati eseguiti vaccini a soggetti risultati positivi al Covid.

“Siamo sicuri che l’Accordo quadro, a carattere nazionale, verrà velocemente recepito dalle regioni” dichiara il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo. “Ringraziamo il Governo, e in particolare il Ministro della salute Roberto Speranza, per questo importante riconoscimento all’impegno costante delle farmacie, che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono rimaste sempre a disposizione dei cittadini, ampliando anche gli orari di apertura e potenziando la propria attività con nuovi servizi. Le farmacie aderiranno numerose anche a questa iniziativa, animate da quello spirito di servizio che da sempre le connota e che durante la pandemia è emerso con forza. Daranno così un contributo significativo al raggiungimento dell’obiettivo di ottenere al più presto una copertura vaccinale adeguata.”

“Quello che stiamo vivendo in questi giorni è il coronamento di un impegno avviato ben tre anni fa – ricorda il Presidente di Assofarm Venanzio Gizzi – è infatti dal 2018 che nelle Assemblee della nostra Federazione si parla del Farmacista Vaccinatore. Una figura che quindi oggi non vediamo solo come un importante contributo contro la crisi sanitaria di quest’ultimo anno, ma anche come il segno di una rinnovata considerazione della farmacia all’interno del SSN. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione delle Istituzioni che nel corso di questi mesi così difficili hanno sempre dimostrato apertura e interesse per le proposte presentate dalla farmacia italiana”.

"La firma del protocollo che regola l’esecuzione delle vaccinazioni contro la COVID-19 nelle farmacie di comunità da parte dei farmacisti, annunciata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, è la premessa per una decisiva accelerazione della marcia che porterà il paese fuori dall’emergenza sanitaria", così la Fofi in una nota. "L’accordo raggiunto tra il Ministero, le Regioni e le Rappresentanze sindacali delle farmacie - sottolinea Fofi - pone infatti le basi per rendere capillare l’accesso al vaccino in piena sicurezza per i cittadini, e allinea l’Italia alle migliori esperienze europee, a cominciare da Francia e Inghilterra, dove i farmacisti hanno già effettuato milioni di vaccinazioni, dall’Irlanda, dove cominceranno aprile, ma anche a quanto fatto negli Stati Uniti".
 
"Per la Federazione degli Ordini dei Farmacisti e per tutti i farmacisti italiani si tratta di un traguardo fondamentale nell’evoluzione del ruolo del farmacista e della farmacia che ha costantemente promosso a partire dal 2006, e un riconoscimento dell'impegno profuso dai farmacisti nel corso della pandemia, quando sono stati il riferimento più vicino e sempre accessibile ai cittadini, anche nei momenti più critici dell’emergenza COVID", aggiuge ancora la Fofi. "La partecipazione dei farmacisti alla campagna vaccinale è un passaggio cruciale sulla via del riassetto della sanità territoriale che, come più volte sostenuto dal Governo, dovrà basarsi sul concetto di prossimità e sulla sinergia di tutti i professionisti che sul territorio operano quotidianamente. Un cambiamento di paradigma nel quale ha un ruolo centrale il modello della farmacia dei servizi intesa come presidio sanitario polifunzionale. I farmacisti italiani sapranno moltiplicare il loro impegno per assolvere anche a questo importantissimo compito al servizio della collettività", conclude la Fofi. 

Intanto sembra che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia fra circa due settimane, esattamente il 16 aprile. Lo ha rivelato il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, a margine dell'inaugurazione del maxi hub vaccinale della Fiera di Genova: "Il commissario per l'emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo mi ha detto che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile".

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